L’Istituzione Bologna Musei ha di recente presentato La città e i suoi musei, nuove forme di comunicazione, progetto che si inserisce nell’ambito del Piano Museale 2018 – previsto dal Programma regionale degli interventi in materia di biblioteche, archivi storici, musei e beni culturali (Legge Regionale 24 marzo 2000, n.18) – e reso possibile grazie al contributo dell’ Istituto per i Beni Culturali della Regione Emilia-Romagna.

Patrizia Tamassia – responsabile Programmazione e coordinamento delle attività di catalogazione dell’IBC – afferma a proposito: « Uno dei principali obiettivi che ci poniamo in questo momento come Istituto per i Beni Culturali [in riferimento alla LR.18, ndr] è quello di creare sistemi, ovvero modalità di collaborazione e organizzazione che vadano oltre l’attività del singolo museo, in modo da valorizzare di più il patrimonio culturale e ciò che riusciamo a riversare sul territorio, dando alle istituzioni pubbliche che si impegnano in questo campo un modo per essere più incisive e arrivare in maniera più diretta al cittadino.
Negli anni precedenti l’Istituzione Bologna Musei in qualche modo non aveva svolto fino in fondo la sua funzione di aggregazione rispetto alle domande della Legge 18: l’anno scorso – parlando con Maura Grandi, referente dell’Istituzione Bologna Musei – si è pensato di trovare un modo che riuscisse a identificare quest’Istituzione come vero soggetto. Il risultato è stato un progetto di sistema museale cittadino che ha visto l’inserimento di tutta una serie di nuove modalità di comunicazione. Per noi è stato molto importante, perché il progetto è andato in una direzione che intendiamo perseguire e che, a Bologna, era soltanto potenziale».
Grazie a questo progetto , dunque, l’Istituzione inaugura l’utilizzo di nuovi strumenti per la valorizzazione « del racconto del patrimonio permanente e delle attività promosse» dagli enti e dalle strutture del circuito comunale, puntando sulle potenzialità dei social media e sulla narrazione per immagini, senza escludere il più tradizionale supporto cartaceo. Un piano d’azione in cui promuovere la cultura significa anche offrire agli utenti nuove risorse, rendere più accessibili quelle esistenti e incrementare gli strumenti a servizio della conoscenza e della fruizione del patrimonio, in una prospettiva in cui residenti e turisti vengono “chiamati in causa” senza alcuna distinzione.

Di questo – e di molti altri aspetti legati ai luoghi della cultura e ai suoi abitanti – abbiamo parlato con il prof. Roberto Grandi, presidente dell’Istituzione Bologna Musei.

 

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